Pubblicità sanitaria linee guida e norme: quello che devi sapere

Nell’era digitale, la pubblicità sanitaria ha assunto un ruolo centrale per le strutture sanitarie. 

Ma come navigare tra le normative e garantire una comunicazione efficace e conforme? In questo articolo, esploreremo le linee guida fondamentali e le best practices per una pubblicità sanitaria ottimale.

Indice

  1. Caratteristiche fondamentali della pubblicità sanitaria
    1.1 Trasparenza e veridicità
    1.2 Rispetto della privacy
  2. Evoluzione delle normative sulla pubblicità sanitaria
    – Dalla legge n.175 del 1992 al decreto Bersani
    – L’importanza del consenso informato
    – Le normative legge della pubblicità sanitaria aggiornate al 2023
  3. Linee guida attuali per la pubblicità sanitaria
    – Conformità al GDPR
    – Gestione delle recensioni e dei contenuti online
  4. Pubblicità sanitaria: cosa si può fare e cosa no
    – Le direttive da rispettare
    – Evitare comunicazioni fuorvianti
    – Mezzi pubblicitari consentiti
    – Dettagli obbligatori da includere
    – Informazioni sui prezzi
  5. Sanzioni e conformità
    – Le possibili sanzioni
    – L’importanza della conformità
  6. FAQ e Domande Frequenti
  7. Conclusione

1. Caratteristiche fondamentali della pubblicità sanitaria

La pubblicità sanitaria, come ogni forma di comunicazione rivolta al pubblico, ha delle caratteristiche fondamentali che devono essere rispettate per garantire non solo la conformità alle leggi, ma anche per costruire una relazione di fiducia con i pazienti e promuovere servizi in modo etico e professionale.

Trasparenza e veridicità

La trasparenza e la veridicità sono pilastri della pubblicità sanitaria. Quando parliamo di trasparenza, ci riferiamo alla chiarezza con cui vengono presentate le informazioni. Questo significa che ogni dettaglio, dalla descrizione dei servizi offerti alle qualifiche del personale medico, deve essere presentato in modo chiaro e comprensibile.

La veridicità, d’altra parte, riguarda l’accuratezza delle informazioni fornite. In un settore delicato come quello sanitario, non c’è spazio per informazioni errate o fuorvianti. Ogni affermazione fatta in una campagna pubblicitaria deve essere basata su fatti concreti e verificabili. 

Questo evita non solo potenziali problemi legali, ma protegge anche la reputazione della struttura sanitaria e garantisce che i pazienti ricevano informazioni corrette e affidabili.

Rispetto della privacy

La privacy dei pazienti è al centro di ogni attività nel settore sanitario. Con l’avvento del GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati), la protezione dei dati personali è diventata una priorità ancora maggiore. 

Questo regolamento europeo ha introdotto nuove regole e responsabilità per le organizzazioni che trattano dati personali, compresi quelli nel settore sanitario.

Ogni campagna pubblicitaria deve essere progettata tenendo in considerazione la privacy dei pazienti. Ciò significa che qualsiasi dato personale utilizzato in una campagna deve essere trattato con la massima cura, garantendo che sia protetto da accessi non autorizzati e che venga utilizzato solo per gli scopi per cui è stato raccolto. 

Inoltre, i pazienti devono essere informati su come i loro dati vengono utilizzati e devono avere la possibilità di revocare il loro consenso in qualsiasi momento.

2. Evoluzione delle normative sulla pubblicità sanitaria

Il panorama normativo relativo alla pubblicità sanitaria ha subito notevoli cambiamenti negli ultimi decenni. Queste modifiche sono state guidate dalla necessità di bilanciare la libertà di informazione e promozione delle strutture sanitarie con la tutela dei pazienti e la garanzia di informazioni corrette e trasparenti.

Dalla legge n.175 del 1992 al decreto Bersani

La legge n.175 del 1992 rappresenta uno dei primi tentativi di regolamentare la pubblicità nel settore sanitario in Italia. Questa legge imponeva restrizioni significative su come e dove le strutture sanitarie potessero pubblicizzarsi. 

Ad esempio, era permesso fare pubblicità solo attraverso determinati canali, come targhe, insegne e elenchi telefonici. Inoltre, i contenuti pubblicitari dovevano limitarsi a informazioni di base come nome, indirizzo, titoli di studio e specializzazioni.

Tuttavia, con l’introduzione del decreto Bersani nel 2006, il panorama della pubblicità sanitaria ha subito un cambiamento radicale. Questo decreto ha abrogato molte delle restrizioni precedenti, permettendo alle strutture sanitarie di comunicare più liberamente le caratteristiche dei loro servizi e i prezzi delle prestazioni. 

Se da un lato questo ha offerto nuove opportunità di promozione, dall’altro ha introdotto nuove responsabilità, in particolare in termini di trasparenza e veridicità delle informazioni fornite.

L’importanza del consenso informato

Nel contesto del marketing sanitario moderno, il consenso del paziente ha assunto un ruolo centrale. Con l’avvento del GDPR e l’accento sempre maggiore sulla protezione dei dati personali, è diventato essenziale ottenere il consenso informato del paziente prima di intraprendere qualsiasi azione di marketing.

Il consenso informato significa che il paziente deve essere pienamente consapevole di come i suoi dati verranno utilizzati e deve dare il suo permesso esplicito per tale utilizzo. 

Questo va oltre la semplice raccolta di dati; ogni fase del processo di marketing, dalla segmentazione del pubblico alla creazione di campagne pubblicitarie mirate, deve essere basata sul consenso del paziente.

Inoltre, è fondamentale che i pazienti abbiano la possibilità di revocare il loro consenso in qualsiasi momento e che siano informati su come farlo. Questo rafforza la fiducia tra la struttura sanitaria e i suoi pazienti e garantisce che ogni azione di marketing sia etica e rispettosa dei diritti dei pazienti.

Le normative legge della pubblicità sanitaria aggiornate al 2023

Nel panorama giuridico italiano, la promozione di contenuti medici e promozione di dispositivi medici è delineata da un decreto regio e da una normativa più aggiornata.

Art. 201 del R.D. 1265 del 1934: “È necessaria la licenza del Ministro per l’interno per la pubblicità a mezzo della stampa o in qualsiasi altro modo, concernente mezzi per la prevenzione e la cura delle malattie, specialità medicinali, presidii medico-chirurgici, cure fisiche ed affini, acque minerali naturali od artificiali”.

Art. 21 comma 1 del d.lgs. 46/1997: “È vietata la pubblicità verso il pubblico dei dispositivi che, secondo disposizioni adottate con decreto del Ministro della sanità, possono essere venduti soltanto su prescrizione medica o essere impiegati eventualmente con l’assistenza di un medico o di altro professionista sanitario.”

Art. 21 comma 2 del d.lgs. 46/1997: “La pubblicità presso il pubblico dei dispositivi diversi da quelli di cui al comma 1 è soggetta ad autorizzazione del Ministero della sanità. Sulle domande di autorizzazione esprime parere la commissione prevista dall’articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 541, che a tal fine è integrata da un rappresentante del Dipartimento del Ministero della sanità competente in materia di dispositivi medici e da uno del Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato.”

Art. 21 comma 2-bis del d.lgs. 46/1997: “Decorsi quarantacinque giorni dalla presentazione della domanda di cui al comma 2, la mancata comunicazione all’interessato del provvedimento del Ministero della salute di accoglimento o di diniego della domanda medesima equivale a tutti gli effetti al rilascio dell’autorizzazione richiesta; in tale caso, nel messaggio pubblicitario devono essere indicati gli estremi della domanda di autorizzazione.”

Oltre a queste disposizioni, esistono direttive e comunicazioni dettagliate rilasciate dal Ministero della Salute. Questi documenti, nel corso degli anni, hanno fornito ulteriori dettagli e spiegazioni pratiche sulle disposizioni legislative.

Linee guida del 17 febbraio 2010 riguardanti l’adozione di nuovi canali di comunicazione

Direttive aggiornate del 28 marzo 2013 relative alla promozione sanitaria dei dispositivi medici, dispositivi diagnostici in vitro e presidi medico-chirurgici.

Comunicazione del 28 luglio 2010. Avvio di un metodo sperimentale per l’ottenimento delle licenze pubblicitarie con il modulo allegato di autodichiarazione, relativo alle modalità di invio, attivo dal 1° ottobre 2010, delle richieste di autorizzazione tramite posta elettronica certificata

Comunicazione del 23 dicembre 2010. Procedura per l’ottenimento delle licenze pubblicitarie attraverso posta elettronica certificata. Conferme e ulteriori dettagli, che completano la comunicazione precedente

Comunicazione del 28 giugno 2013. Precisazioni riguardo agli importi per il pagamento dell’imposta di bollo per le richieste di autorizzazione pubblicitaria, a seguito dell’aggiornamento degli importi.

3. Linee guida attuali per la pubblicità sanitaria

 

Conformità al GDPR

Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) ha rivoluzionato il modo in cui le organizzazioni trattano e gestiscono i dati personali. Nel contesto del marketing sanitario, è imperativo che le strutture sanitarie siano pienamente conformi a queste normative. 

Questo significa non solo ottenere il consenso esplicito dei pazienti prima di raccogliere o elaborare i loro dati, ma anche fornire loro informazioni dettagliate e comprensibili su come, perché e dove i loro dati vengono utilizzati. La trasparenza è la chiave, e le strutture sanitarie devono assicurarsi di avere processi robusti per gestire le richieste dei pazienti, come l’accesso ai dati o la loro cancellazione.

Gestione delle recensioni e dei contenuti online

In un’epoca in cui la maggior parte delle persone cerca online prima di prendere decisioni mediche, le recensioni e i contenuti online giocano un ruolo cruciale nella formazione dell’opinione pubblica su una struttura sanitaria. 

È essenziale che le strutture sanitarie monitorino attivamente le loro recensioni online, rispondendo in modo costruttivo alle critiche e ringraziando per i feedback positivi. 

Allo stesso tempo, è fondamentale assicurarsi che i contenuti pubblicati, come articoli di blog o post sui social media, siano accurati, informativi e rispettosi della privacy dei pazienti. 

Questo non solo migliora la reputazione della struttura, ma rafforza anche la fiducia tra la struttura e i suoi pazienti.

4. Pubblicità sanitaria: cosa si può fare e cosa no

 

Le direttive da rispettare

Il decreto Bersani ha aperto le porte alla pubblicità per poliambulatori, centri medici e medici. Tuttavia, essi devono ancora rispettare il Codice Deontologico Medico redatto dalla Federazione. 

Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, in particolare riferendosi agli articoli: 53, 54, 55 e 56.

Evitare comunicazioni fuorvianti

Una norma fondamentale, applicabile a tutte le forme di pubblicità, non solo nel settore sanitario, è che le informazioni diffuse non devono essere false o ingannevoli. Non si devono diffondere messaggi che possano indurre in errore o causare preoccupazioni non giustificate dal punto di vista medico. 

 

Sono proibite anche le pubblicità mascherate da informazioni scientifiche. Tuttavia, è permesso comunicare i servizi offerti, le qualifiche e le specializzazioni.

 

Mezzi pubblicitari consentiti

  1. Televisioni locali e nazionali
  2. Pagine web
  3. Brochure
  4. Annunci su giornali e riviste, sia generalisti che specialistici
  5. Pubblicazioni su elenchi telefonici, pagine gialle, elenchi professionali
  6. Placche esterne
  7. Qualsiasi altro mezzo, purché in linea con la dignità professionale

Dettagli obbligatori da includere

In ogni comunicazione, sia online che offline, la struttura sanitaria o il medico deve indicare:

  1. Nome e cognome del professionista
  2. Qualifica di medico chirurgo e/o odontoiatra
  3. Indirizzo professionale e dettagli di contatto
  4. Se si tratta di strutture sanitarie private, è necessario indicare il nome del Direttore Sanitario.

Per le comunicazioni online, in conformità al D.Lgs n. 70 del 9 aprile 2003, devono essere inclusi:

  1. Nome o ragione sociale
  2. Indirizzo o sede legale
  3. Dettagli per un contatto diretto, incluso l’indirizzo email
  4. L’Ordine e il numero di registrazione
  5. Dettagli sulla laurea, abilitazione e l’istituzione che li ha conferiti
  6. Una dichiarazione che la comunicazione rispetta il Codice Deontologico
  7. Numero di Partita IVA, se applicabile
  8. Per le strutture sanitarie, il nome del Direttore Sanitario

Deve anche essere fornita la comunicazione inviata all’Ordine provinciale riguardante l’autocertificazione del sito web.

 

I siti web devono essere registrati su domini italiani o dell’Unione Europea (cioè “.it” o estensioni europee non commerciali, quindi non “.com”), per garantire l’identificazione dell’ente e dell’annunciatore.

 

Informazioni sui prezzi

È consentito fornire dettagli sulle tariffe e sui costi dei servizi sanitari, a condizione che non siano l’elemento principale dell’annuncio e non appaiano su targhe o insegne. 

 

Inoltre, la pubblicità di un medico o dentista non può essere associata ad altre forme di pubblicità, in particolare quelle che promuovono aziende farmaceutiche o produttori di dispositivi medici.

5. Sanzioni e conformità

Le possibili sanzioni

Violare le normative in materia di pubblicità sanitaria può avere gravi conseguenze per le strutture sanitarie. Le sanzioni possono variare da multe pecuniarie significative a restrizioni nell’esercizio della professione. In alcuni casi, le violazioni gravi possono persino portare alla chiusura temporanea o permanente di una struttura sanitaria. 

Queste sanzioni non solo rappresentano un costo economico, ma possono anche danneggiare gravemente la reputazione di una struttura, rendendo difficile per essa riacquistare la fiducia del pubblico. 

Per evitare tali conseguenze, è fondamentale essere sempre aggiornati sulle ultime normative e assicurarsi che tutte le attività di marketing siano conformi.

L’importanza della conformità

La conformità non riguarda solo l’evitare sanzioni; è anche una questione di integrità e responsabilità. Nel settore sanitario, la fiducia è tutto. I pazienti si affidano alle strutture sanitarie per ricevere cure di alta qualità e informazioni accurate. 

Quando una struttura si dimostra conforme alle normative, manda un messaggio chiaro ai suoi pazienti: che tiene alla loro sicurezza, alla loro privacy e al loro benessere. Inoltre, una comunicazione trasparente e conforme alle norme può migliorare l’efficacia delle campagne pubblicitarie, rendendo i messaggi più credibili e risonanti con il pubblico target. 

6. FAQ e Domande Frequenti

Quali sono le leggi che regolamentano il marketing sanitario?

Le principali leggi sono la legge n.175 del 1992 e il decreto Bersani. Tuttavia, con l’avvento del GDPR, sono state introdotte nuove regole per la protezione dei dati.

 

Quali sono le caratteristiche fondamentali della pubblicità sanitaria?

La pubblicità sanitaria deve essere trasparente, veritiera e rispettare la privacy dei pazienti.

 

Cosa si intende per pubblicità sanitaria?

La pubblicità sanitaria si riferisce a tutte le comunicazioni e promozioni rivolte al pubblico che riguardano servizi, prodotti o informazioni legate al settore della salute. Questo include la promozione di servizi medici, prodotti farmaceutici, dispositivi medici e altre offerte correlate.

 

Quali sono le principali leggi che regolamentano la pubblicità sanitaria in Italia?

Le principali normative che regolamentano la pubblicità sanitaria in Italia sono la legge n.175 del 1992 e il decreto Bersani (decreto legge n.223/2006). Queste leggi stabiliscono le regole e le restrizioni relative alla pubblicità nel settore sanitario.

 

È possibile pubblicizzare qualsiasi servizio o prodotto sanitario?

No, ci sono alcune restrizioni su ciò che può essere pubblicizzato. Ad esempio, non è possibile fare pubblicità ingannevole o che possa indurre in errore i pazienti. Inoltre, ci sono regole specifiche per la pubblicità di alcuni prodotti o servizi, come quelli che possono essere venduti solo su prescrizione medica.

 

Quali informazioni devono essere incluse nella pubblicità sanitaria?

Le informazioni che devono essere incluse variano a seconda del tipo di pubblicità. Tuttavia, in generale, la pubblicità deve sempre riportare il nome del Direttore Sanitario e includere dettagli come il nome e cognome del professionista sanitario, la sua qualifica, l’indirizzo professionale e i dettagli di contatto. Per le comunicazioni online, ci sono ulteriori requisiti, come la registrazione del sito web su domini italiani o dell’Unione Europea.

 

Cosa si intende per GDPR in relazione alla pubblicità sanitaria?

Il GDPR (General Data Protection Regulation) è un regolamento europeo sulla protezione dei dati personali. Nel contesto della pubblicità sanitaria, il GDPR impone regole rigorose sulla raccolta, l’elaborazione e la condivisione dei dati dei pazienti. È essenziale garantire la conformità al GDPR quando si effettua qualsiasi forma di marketing o pubblicità nel settore sanitario.

 

Quali sono le possibili sanzioni per la non conformità alle norme sulla pubblicità sanitaria?

Le sanzioni per la non conformità possono variare, ma possono includere multe significative, la sospensione o la revoca delle licenze professionali e altre penalità legali. È essenziale essere a conoscenza delle leggi e regolamenti locali e assicurarsi di rispettarli quando si effettua la pubblicità sanitaria.

 

Come posso garantire che la mia pubblicità sanitaria sia conforme alle leggi e regolamenti?

È consigliabile consultare un esperto legale o un consulente specializzato nel settore sanitario per garantire che tutte le comunicazioni e le pubblicità siano conformi alle leggi e regolamenti locali. Inoltre, è utile rimanere aggiornati sulle ultime modifiche e aggiornamenti alle leggi sulla pubblicità sanitaria.



7. Conclusione

Il marketing sanitario offre enormi opportunità per le strutture sanitarie. Tuttavia, è fondamentale navigare con attenzione tra le normative e le linee guida. Seguendo le best practices e rispettando le leggi, è possibile costruire una strategia di marketing efficace e centrata sul paziente.

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